LUGLIO 2023
Mostra di Brenno Benatti
Nato a Guastalla (RE) ove risiede e lavora. Unico pittore naïf insignito della Medaglia d’oro del Presidente della Repubblica nel 1985, il Maestro d’Arte Brenno Benatti è sicuramente il più rinomato tra i pittori naïfs viventi, lo dimostrano i numerosi riconoscimenti che ha avuto in tutta Italia e anche all’estero a coronamento di una carriera professionale iniziata nel 1968 e mai interrotta. Di lui si sono interessati oltre la TV di Stato (RAI) anche numerose case giornalistiche.
Alcuni premi e riconoscimenti:
Ambrogino d’Argento conferito dal Comune di Milano, come personaggio che ha dato lustro alla città di Milano – Lucia d’Argento del Comune di Varenna (LC) – Il Pico d’Oro di Mirandola (MO) – Pennello d’Oro di Modena e tanti altri riconoscimenti nazionali ed internazionali.
“Quando nel 1886 Henry Rosseau detto il Doganiere, espose al Salon des Indèpendants, in pratica firmò l’atto ufficiale di nascita della pittura naive. Non un semplice fatto culturale, del quale la Storia dell’Arte deve tenere conto, ma un vero e proprio stile pittorico, perché volenti o nolenti, non potendo parlare di accademismo naïf, dobbiamo sempre fare i conti con certe regole non scritte, diventate caratteri costanti di un vero e proprio “stile”.
L’idillio naturalistico, il surrealismo misticheggiante, la semplificazione decorativa, la festosità cromatica oltre il naturale, il gusto primitivo del racconto, che si sviluppa attraverso stereotipi pittorici che assurgono alla dignità di una vera e propria lingua, completano una grammatica, scritta e parlata.
All’interno di questo “stile” pittorico, il mio caro amico Brenno Benatti di Guastalla, racchiude in se tutte le caratteristiche del “maestro Naïf”, con qualche riserva sull’ingenuità, ma fatta salva la semplicità del racconto,
che potrebbero essere sospettate, ma non certo di Accademia, ma di Maniera forse. Perché la Maniera necessita sempre di un Maestro di riferimento, da quando ancora la semplicità e ingenuità la trovavo forse solo negli “ex voto” al tempo dei miracoli.”
Emanuele Filini
